L’Art Deco non è solamente un modo di progettare e realizzare oggetti, decorazioni, ambienti e architetture, ma è un gusto, un atteggiamento, un linguaggio che trae le proprie origini dal fertile panorama delle Secessioni austro-tedesche e dalle Avanguardie di primo Novecento, emerge prepotente nel primissimo dopoguerra e domina incontrastato tutti gli anni ‘20 e gli anni ‘30, pur con dei cambiamenti, per poi esaurire la propria parabola creativa e le sue ragioni d’essere con la seconda guerra mondiale.
Caratteristiche dell’Art Deco
Il Deco è glamour, fascino, ritmo meccanico e linea saettante, rappresenta la ricerca inesausta del piacere di vivere. Questo stile immagina un mondo che cerca di affrancarsi dalla feroce banalità del quotidiano, di dimenticare l’esperienza della guerra, di riscattare ed esaltare il proprio ruolo economico e sociale. Identifica la bellezza con il lusso, l’eleganza e lo stile di vita, senza però dimenticare di ballare sull’orlo di un vulcano.
Nascita dello stile Art Deco
Con il chiudersi degli anni ‘10, i punti di riferimento del nuovo linguaggio artistico internazionale non riguardano più il mondo naturale, le cadenze asimmetriche d’ispirazione giapponese o il moto fluido e avvolgente della linea continua che avevano caratterizzato l’Art Nouveau. Le radici del gusto Deco affondano nei movimenti sincopati presi a prestito dalla grammatica futurista, combinati alla grafica essenzialità dei bassorilievi egizi e della scultura arcaica greca riletta dalle Secessioni, puntando sulla linearità, il ritmo grafico e l’utilizzo di colori antinaturalistici, frammentati e privi di sfumature.
Just arrived
Un momento emblematico della stagione Deco è l’Exposition internationale des Arts Décoratifs et Industriels Modernes a Parigi nel 1925, il cui titolo dà vita alla fortunatissima formula Art Deco. In questa esposizione, la Francia domina su tutte le altre nazioni, presentandosi compatta su un unico fronte espressivo, con artisti e designer come Edgar Brandt, Maurice Dufrène, Jaques Emile Ruhiman, Lalique, Cartier, Van Cleef & Arpels, Maison Janesich, Ostertag, René Boivin, Paul Brandt, Raymond Templier e Fouquet che si distinguono nel campo degli arredi, dei gioielli e del vetro.
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Artigianato e produzione industriale
Uno degli aspetti caratteristici dell’Art Deco è la propensione per il pezzo unico e ricercato, eseguito artigianalmente con materie prime preziose e originali, specchio di una concezione utopica della realtà proiettata verso un lussuoso paradiso accessibile a pochi eletti.
Questa visione del mondo va ad affiancarsi al parallelo tentativo di rendere disponibili a chiunque beni di consumo e d’uso quotidiano, in grado di soddisfare contemporaneamente le esigenze estetiche del nuovo stile moderno e le richieste di funzionalità e praticità a prezzo contenuto, secondo il principio dell’arte per tutti.
La nascita di nuove industrie e la diffusione di macchinari e tecnologie in grado di semplificare e velocizzare la produzione meccanica consentono di sperimentare nuove soluzioni produttive, mentre le politiche aziendali di alcuni avveduti imprenditori permettono di instaurare nuovi proficui rapporti tra i produttori e gli artisti, chiamati a inventare forme e decori originali adatti alla produzione seriale.
Influenze orientali e folcloriche nell’Art Deco
Una porzione importante dell’immaginario collettivo europeo degli anni ‘20 è occupata dall’Oriente, dall’antico Egitto a Babilonia, dai templi di Angkor in Cambogia all’India misteriosa e alla Cina imperiale.
Le fantasie orientaliste e le suggestioni esotiche prendono corpo nella decorazione d’interni, nella moda e nell’arte del gioiello. Il mercato è desideroso di avere nella propria casa borghese un frammento di incantato Oriente. Un’altra fonte di ispirazione riguarda il recupero del mondo folclorico della cultura slava, sia in senso iconografico, sia formale, e in particolare le cromie sgargianti e la sostanziale astrazione delle icone e i racconti popolari, elementi tradotti nelle fascinose scenografie e nei costumi dei Ballets Russes di Sergej Djagilev.
Visione della natura: flora e fauna nell’Art Deco
Il gusto Deco è affascinato dal mondo selvaggio esotico, remoto nel tempo e nello spazio, crudele nei suoi meccanismi selettivi, feroce, ma per ciò stesso conturbante e fascinoso perché in esso Eros e Thanatos si esplicitano prepotentemente.
La scultura “animalier” e la rappresentazione di animali nelle opere grafiche, nell’arte del gioiello e negli arredi hanno grande fortuna.
Gli interni borghesi, i cinema, i teatri e gli stabilimenti termali si popolano di animali modellati in bronzo, pietra e terraglia, portando con sé il sapore e i rumori della foresta tropicale e del mondo selvaggio.
Anche la visione del mondo vegetale subisce una profonda trasformazione, passando da glicini e iris al regolare e geometrico disegno della camelia e della rosa, fino all’apprezzamento in chiave decorativa delle forme bizzarramente mostruose, pungenti e selvagge delle piante grasse.
Progettazione architettonica e arredo degli interni Deco
L’Art Deco innerva e caratterizza la progettazione non solo architettonica negli anni ’20, ma modifica anche la distribuzione e l’arredo degli spazi interni. Gli spazi si semplificano in nome di una schematizzazione lineare, gli intagli, gli intarsi e le forme stesse dell’arredamento assumono tagli simmetrici e spigoli vivi, senza rinunciare a citazioni essenziali e giocose, dall’antico e dall’esotismo, dalle dinamiche forme futuriste come dall’eleganza un po’ leziosa del Rococò.
Iconografie ed atmosfere galanti della cultura settecentesca assumono grande rilievo nell’immaginario Deco, declinate con sapienza decorativa e spiritosa cronaca mondana attraverso pochoir di George Barbier e Umberto Brunelleschi.
Le damine in crinoline, i notturni veneziani, i giardini che fanno da sfondo a scenette galanti e le maschere della commedia dell’arte vengono tradotte in xilografie, incisioni colorate e maioliche, ma anche in pannelli decorativi per luoghi di divertimento e alberghi.
Gli interni borghesi mutano di aspetto, rifiutando l’organicità floreale dello stile liberty e prediligendo arredi dalle linee geometriche, arricchite da piccoli intagli dello stesso tenore o da elementi plastico/architettonici.
Arti decorative e moda
L’Art Deco investe tutte le arti, specialmente le arti decorative, e si sviluppa come reazione al linguaggio floreale e all’organicità biomorfica dell’Art Nouveau.
Nella moda, si percepiscono cambiamenti significativi, con la perdita della sinuosità e della morbidezza del corpo femminile promosse e legittimate dallo stile Art Nouveau. Si passa dalla flessuosità delle forme elaborate da Paul Poiret al geometrismo ricercato e peculiare di Madame Vionnet, rappresentato meravigliosamente nelle tavole di Thayaht.
L’Art Deco coincide con l’affermarsi di una nuova moda dal taglio dritto, senza lo stacco del punto vita, androgino.
Non solo le donne avevano dovuto lavorare e svolgere compiti che solitamente erano di pertinenza degli uomini, ma dopo la guerra, iniziando anche a praticare assiduamente gli sport e ad avere una consapevolezza nuova del proprio corpo e del proprio fascino, rinunciano a tutto ciò che costituisce un ostacolo al movimento e che costringe ad un innaturale postura e definizione delle forme anatomiche.
Gli abiti Deco si accorciano, si abbandonano i corsetti e si adottano capelli tagliati alla garçonne.
L’abito di lusso, nonostante le forme semplificate, si ricopre di decori, diventando un prezioso oggetto d’arte con ricami di perline, paillettes, strass e jais. Questa sfida alla produzione industriale si diffonde anche come moda adatta a una vita sportiva, alla guida di automobili, ad attività lavorative e ai nuovi balli ritmici.
L’eredità dell’Art Deco
L’Art Deco rappresenta uno stile che investe tutte le arti decorative, modificando il concetto di bellezza e introducendo elementi di modernità e innovazione. Le sue caratteristiche distintive si riflettono non solo nell’architettura, nell’arredo degli interni e nelle arti decorative, ma anche nella moda, influenzando l’immaginario collettivo degli anni ’20. L’eredità e l’influenza dell’Art Deco si possono ancora percepire nella cultura e nell’estetica contemporanea, dimostrando la sua rilevanza duratura come uno dei movimenti artistici più significativi del XX secolo.