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Creil Montereau è una manifattura francese nota per la produzione ceramica di oggetti per la casa, la tavola, la cucina e la toeletta. La peculiarità di questa manifattura, rimasta alla storia per la qualità elevata dei decori e dei materiali, consiste soprattutto nell’eleganza e nella raffinatezza.
La manifattura copre tantissimi tipi di decori diversi con varie tecniche: decori stampati con definizione di stampa elevata, le forme particolarmente eleganti, la differenziavano dai concorrenti e maggiormente desiderata dall’alta borghesia.

 

Storia della manifattura Creil Montereau

In Francia il periodo della Rivoluzione francese rappresenta un momento di cambiamento fondamentale, finisce l’epoca dello sfarzo, del rigore monarchico e dell’eleganza aristocratica, finisce l’epoca dell’Ancien Regime, anche se in seguito l’Impero tenterà di ricrearne i fasti. In pratica si assiste al tramonto di un certo modo di vivere.

La rivoluzione ha scombinato tutte le carte, un mondo nuovo si sta sviluppando, le parole chiave di questo nuovo mondo sono:

Just arrived

  • uguaglianza;
  • sviluppo sociale;
  • meccanizzazione.

Ciò avrà enormi ripercussioni, anche nel campo delle arti.

Nel campo dell’arte ceramica la concezione tradizionale tende a scomparire, entrano ormai in gioco nuove variabili legate al rendimento ed al profitto, che si possono tradurre schematicamente con i termini Rapidità, Quantità e Prezzi bassi.
Si apre la possibilità di conquistare un mercato enorme e di ottenere grandi benefici. In queste condizioni l’artigiano si deve confrontare con la macchina.
Scompare il “mecenate”, ora si parla di “Cliente”. Si tratta di soddisfare la domanda di tutta una nuova “Classe Media”, avida di accedere a sua volta ad una certa promozione sociale.

Di fronte a questo enorme mercato da prendere si accende una lotta accanita tra le manifatture concorrenti. Come avviene per la fabbricazione, anche per la vendita si assiste ad una razionalizzazione: per andare di pari passo col regno delle fabbriche ecco apparire i Grandi Magazzini.

Il mondo della ceramica partecipa in pieno a tutti questi cambiamenti.
Per alcuni la battaglia è perduta in partenza: si tratta delle grandi manifatture francesi di ceramiche tradizionali del XVIII secolo: Nevers, Rouen e Marsiglia a poco a poco perdono terreno.
Persino Strasburgo, per quanto all’avanguardia con la sua nuova tecnica di pittura a “piccolo fuoco” finirà per fallire.

Tutte queste manifatture si estingueranno col finire del secolo, nessuna di loro saprà o vorrà riconvertirsi per integrarsi col nuovo mondo ed andare incontro ai nuovi gusti.

 

Le ceramiche inglesi “Faience Fine”

In effetti, in qualunque epoca, la moda è sempre inesorabile, e la moda di allora era “l’Anglomania”, tutto era “all’Inglese” compreso il rito del thè. Vi era un’attrazione irresistibile verso le ceramiche importate da Oltre Manica, ceramiche fini, leggere e resistenti allo stesso tempo, generalmente di un colore crema e ricoperte di una vernice trasparente, esse erano fatte di un materiale innovativo, la “Faience Fine”.
La leggerezza di questo nuovo vasellame unitamente alle forme pure ed eleganti che Wedgwood aveva saputo donargli fin dalle origini, comparate alla pesantezza di aspetto e reale della ceramica smaltata tradizionale, resero questa nuova ceramica ricercata in tutta Europa.

Sul mercato francese i prodotti inglesi, non solo esteticamente seducenti, ma anche a buon mercato, divennero ben presto pericolosamente concorrenziali con le produzioni francesi soprattutto dopo il trattato di Vergennes, ministro di Re Luigi XVI, nel 1786. Questo trattato permise la libera penetrazione delle ceramiche inglesi in Francia, malgrado le proteste e le grida di allarme, gli Inglesi cominciarono ad inondare la Francia con le loro ceramiche.
Questa situazione si protrasse fino al famoso Blocco Continentale, instaurato nel 1806 da Napoleone.

 

Ceramiche francesi “Faience Fine” – Gli albori

All’alba del XIX secolo i Francesi decidono quindi di provare ad imitare questa ceramica fine e cominciano a produrre, ben presto e in molti luoghi diversi, della ceramica alla maniera inglese.
Una trentina di manifatture si impiantano da nord a sud (da Calais a Bordeaux e Apt), da est ad ovest (da Longwy e Sarreguemines a Le Havre) al centro (con Gien ed Orleans) e soprattutto nella regione parigina.
Ma l’origine di questo moltiplicarsi di manifatture sul territorio francese è altrove, durante il XVIII alcuni interessanti esperimenti erano stati portati avanti da dei coraggiosi precursori: Jacques Chambrette a Luneville, Gilles e Robert Dubois a Parigi, a Pont-aux-Choux ed Etienne Mazois a Montereau.
Tutti erano riusciti a fabbricare pezzi in stile Rococò di estrema finezza con un materiale chiamato “Terra di Lorena” o “Terre de Pipe”.

Origini della ceramica Creil

La manifattura Creil fu fondata nel 1797 dal cristalliere parigino Robert Bray O’Reilly.
Si succedettero diversi gruppi di azionari nella proprietà, in pochi anni, fino ad arrivare nei primi anni del 1800 a Francois Charles Saint Cricq, il quale ebbe il merito di affidare la direzione all’inglese Jacques Bagnall, già esperto nel campo della produzione ceramica. Dopo diversi passaggi societari la manifattura divenne nel 1816 di proprietà di un solo uomo, Charles Gaspard Alexandre Saint Cricq, detto Saint Cricq Cazaux, fratello di Francois Charles.
A partire dal 1819 avrà luogo la fusione con la manifattura di Montereau, fortemente voluta da Saint-Cricq Cazaux.

 

Origini della ceramica fine a Montereau

Una prima fabbrica esisteva già nel quartiere Saint-Nicolas fin dal 1720, produceva ceramica spessa decorata alla maniera tradizionale, continuò ad operare fino al 1740 circa.
In seguito, un commerciante parigino, Mazois, attirato dalla vicinanza di materie prime, decise di installarsi a Montereau, fabbricando “faience à l’imitation de l’Angleterre” a partire dal 1748. Nel 1774 egli fu rimpiazzato da una società inglese e poi da Jean Hulm, dello Hall.
Fu poi Pierre Edmond Merlin, in seguito al matrimonio con la vedova Hall, che dirigerà la manifattura. Egli costruirà una seconda fabbrica e porterà la manifattura al successo, attraversando il periodo della rivoluzione. Egli era l’unico a fabbricare ceramica bianca nella zona ed otterrà per la sua produzione una medaglia d’oro al concorso nel 1800.

French ironstone soup tureen

In seguito alla rivoluzione il convento di Récollets a Montereau fu espropriato e venduto come bene nazionale, esso venne trasformato in una manifattura di ceramiche concorrente, l’impresa però era destinata ben presto a fallire, nel 1802. La manifattura diretta da Merlin era confinata tra la montagna ed il fiume a Saint-Nicholas e quindi Merlin decise di approfittare della situazione per ingrandirsi acquistando il convento di Récollets, divenne così proprietario di 3 stabilimenti, nel 1804 la manifattura faceva vivere più di 200 famiglie nella zona.

 

Spionaggio industriale ai danni di Montereau

A quell’epoca gli operai passavano da una manifattura all’altra, alcuni per trovare lavoro, altri per apprendere nuove tecniche o perfezionarsi, altri ancora per spiare i concorrenti!
La disoccupazione, già fenomeno importante in quell’epoca, aveva portato un certo Stevenson a lasciare la manifattura di Creil per venire a cercare lavoro a Montereau, dove lui aveva appreso un certo procedimento decorativo chiamato “Herborisation”.
Stevenson dovette tornare nella regione di Parigi perché il direttore di Creil si affrettò a brevettare nel 1806 questo procedimento di “Herborisation” come un’invenzione del suo operaio. Il padrone di Stevenson, Saint Criq Casaux venne di persona ad intimare a Merlin di fermare la fabbricazione di pezzi con Herborisation alla manifattura di Montereau, da quel momento in poi considerata come concorrente.
Questo fu solo l’inizio di una lotta per la supremazia di Creil su Montereau.

French faience fine coffee cups

 

Assorbimento di Montereau da parte di Creil

Diretta dal nipote di Merlin e dai figli di Hall la manifattura di Montereau occupava più di 250 operai nel 1808 ed era senza dubbio la principale impresa a Montereau.
La battaglia combattuta nelle vicinanze da Napoleone nel 1814 provocò però molte perdite ed inoltre rese difficile l’approvvigionamento di legna per alimentare i forni, il marasma giunse al culmine nel 1815: l’occupazione straniera, i contributi di guerra e i saccheggi avevano impoverito i clienti ed i magazzini rigurgitavano di merce, i due terzi degli operai furono licenziati.
Saint Criq Casaux, il proprietario di Creil, che non mancava di appoggi importanti, fece la sua mossa ed acquisì gli stabilimenti di Montereau nel 1819.
Egli proibirà ai vecchi proprietari di avere interessi in fabbriche similari in un raggio di 50 km da Montereau, Parigi o Creil, la regione parigina divenne un territorio interdetto, Thomas Hall andrà quindi a fondare Gien.
Nel 1825 fu formata una nuova società con un banchiere parigino, Louis Lebeuf, gli stabilimenti di Montereau e di Creil, pur essendo indipendenti, ebbero da quel momento una gestione comune.
La fabbricazione di Montereau fece progressi notevoli con la direzione di Etienne Thibault, le stampe in nero su fondo bianco furono realizzate su fondo giallo, poi divennero anche policrome verso il 1830.

Ceramiche Creil Montereau

La produzione di “Terre de Pipe”, molto fragile, fu sostituita a poco a poco dalla “Porcelaine Opaque”, l’impasto e gli smalti divennero più bianchi e resistenti grazie all’aggiunta di kaolino, ma comunque non si trattava in alcun modo di vera e propria porcellana.
Queste invenzioni e nuovi procedimenti di decorazione permisero a Montereau di ottenere delle medaglie d’oro alle esposizioni del 1834 e 1839.

Tazza da caffe latte Creil Montereau

 

Creil e Montereau durante il secondo impero

Le due manifatture, un tempo concorrenti, di Creil e Montereau si fusero nel 1840.

Piatti antichi in maiolica

Di volta in volta conosciute con i marchi delle ragioni sociali Lebeuf, Milliet et C.ie, Barluet et C.ie, le manifatture si aggiudicarono tutte le medaglie d’oro alle esposizioni del 1844, 1849, 1855, e 1867.

Flora Aubepine Creil Montereau Flora Aubepine Creil Montereau Terre de fer Decoro Flora Aubepine Creil Montereau

La produzione era estremamente variata: servizi da tavola, servizi da bagno, piatti e vasi decorativi saranno in primo piano durante il secondo impero. La scelta era immensa, sia dal punto di vista dei decori che da quello delle forme e misure, il mondo intero utilizzava questi prodotti, rinomati per il loro buon gusto e l’alta qualità. Creil Montereau era allora il secondo gruppo manifatturiero di ceramiche in Francia, non conosceva che un rivale: Sarreguemines.

 

Manifattura Creil Montereau

 

Declino della manifattura Creil Montereau

Trasformate in Società Anonima nel 1884, le due manifatture proveranno ad abbassare i prezzi della loro produzione limitando il numero dei decori ed eliminando il più possibile i procedimenti eseguiti a mano.
La crisi economica degli 1890 obbligherà comunque la direzione ad intraprendere una dolorosa ristrutturazione. La fabbrica di Montereau, in migliore stato rispetto a quella di Creil, fu scelta per trasferirvi materiali e macchine e, nel 1895, 130 famiglie di Creil furono trapiantate a Montereau.
Il marchio “Creil & Montereau” fu comunque conservato.

Salsiera antica Creil Montereau

L’invenzione di uno smalto senza piombo nel 1904 e quella di un forno a tunnel che permetteva una cottura continua durante 11 mesi all’anno non furono sufficienti a dare tranquillità all’impresa.
La Prima guerra mondiale aumentò ulteriormente la fragilità dell’impresa che faceva sempre più fatica a trovare sbocchi.

 

L’acquisizione di Creil Montereau da parte di Choisy le Roi

La manifattura di Choisy Le Roi, specializzata nella produzione di mattonelle e di sanitari, acquisterà Montereau nel 1920, per destinarla a produrre il suo vasellame, verranno quindi ivi trasferiti tutti i suoi materiali, dopo la chiusura dei suoi propri stabilimenti, nel 1939.
I decori transfer furono abbandonati e sostituiti da quelli realizzati con stampi ed aerografo.
La qualità si abbasserà notevolmente, durante e dopo la Seconda guerra mondiale cominciarono ad apparire i primi sintomi della crisi che divenne sempre più grave negli anni ‘50, portando alla chiusura definitiva nel 1955.
La distruzione del sito industriale, negli anni ‘70, non ha permesso di salvaguardare che pochissime testimonianze di questa attività manifatturiera che aveva fatto vivere così tante famiglie del luogo nei due secoli precedenti.

 

Cosa rimane oggi della manifattura Creil Montereau?

Finisce in una maniera orrenda la vicenda di Creil Montereau perché il sito dove c’erano gli stabilimenti evidentemente diventa interessante per altro e, probabilmente stipato così come era (gli archivi, gli stampi, ecc), fu ritenuto più semplice demolirlo, senza portare in salvo quello che poteva essere importante a livello di archivio storico.
Dopo però il pentimento fu amaro, tant’è che si iniziarono a fare degli scavi archeologici nel tentativo di recuperare materiali da studiare.

Inoltre, c’è stata anche un’iniziativa di appassionati francesi che hanno aperto un sito internet dove hanno pubblicato le serie di ceramiche, facendo appello a chiunque potesse avere in casa il piatto mancante della serie, per ricreare una documentazione.

Una ricerca dei prodotti di questa manifattura ebbe inizio, su tutto il territorio francese: grazie a questa ricerca è stato possibile organizzare un museo con più di 400 pezzi a Montereau.

Raffaella Pritelli

Dalla mia passione per lo stile brocante francese, i tessuti antichi, i vecchi smalti francesi da cucina è nata dapprima una ricca collezione; poi nel 2007 ho deciso di trasformare questa mia passione in un’attività e così ho aperto la mia galleria dove propongo in vendita i frutti delle mie instancabili ricerche.

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