Manifattura Badonviller - Marchi ceramiche antiche

Marchi di ceramiche antiche – La manifattura Badonviller

Tra i marchi di ceramiche antiche troviamo la manifattura Badonviller che fu fondata da Théophile Fenal nel 1897 in seguito alla sua decisione di creare una manifattura autonoma rispetto a quella della sua famiglia situata a Pexonne.

La manifattura fu fondata nella sua città natale, con grande soddisfazione della popolazione. Il consiglio municipale approvò all’unanimità questa iniziativa che portò alla cittadina tutta una serie di grandi vantaggi, facendo ad esempio aumentare di valore gli immobili ed i terreni.

Questa scelta fu dettata sicuramente da una forte esigenza di rinnovamento e modernizzazione di impianti e procedure produttive; tuttavia, la spinta più grande per Théophile Fenal fu la sua visione della necessità di migliorare il benessere dei lavoratori attraverso profonde riforme sociali.
Questa visione guidò la sua avventura imprenditoriale e quella delle due generazioni a lui successive, influenzando e plasmando profondamente il territorio e la vita sociale della popolazione intorno alla manifattura.

Ma chi era Théophile Fenal? Non era un semplice finanziatore che voleva investire dei capitali in un’impresa di cui non conosceva nulla, egli era un “imprenditore della ceramica” vero e proprio.
Nato a Badonviller nel 1851, aveva 46 anni quando fondò la manifattura; durante gli anni giovanili si era formato all’interno di un’altra manifattura situata a Pexonne, che apparteneva alla sua famiglia già da due generazioni.
La famiglia Fenal era infatti legata al mondo della ceramica fin dal 1828, occorre quindi fare un passo indietro per parlare di come si originò questa attività.

Manifattura PEXONNE

La manifattura Pexonne cessò la sua attività nel 1953, era stata una manifattura con origine molto antica, la cui storia fu riflesso dello sviluppo industriale nella regione della Lorena.
Durante la seconda metà del 17° secolo la Lorena fu campo di battaglia per truppe straniere che periodicamente la sottoponevano a saccheggi, dei villaggi interi furono distrutti e le loro popolazioni quasi completamente disperse.
All’inizio del 18° secolo i lorenesi desideravano la pace e poter vivere e prosperare nei loro territori, furono incoraggiati in questo dal Principe regnante Leopoldo, Duca di Lorena e di Bar. Sotto la sua protezione furono accordati alla regione diversi privilegi, riguardanti la possibilità di sfruttamento di cave e foreste. Pexonne, posizionata al limitare della foresta dei Vosgi, aveva dunque la possibilità di approvvigionarsi di legna, indispensabile all’epoca per alimentare i forni.
Esistevano inoltre nelle vicinanze delle cave di argilla e di calcare: Pexonne ottenne quindi un privilegio di sfruttamento di queste risorse, elementi di produzione indispensabili a quei tempi per poter impiantare una manifattura di ceramica.
La forza motrice era di origine animale (buoi o cavalli), la macinazione dei materiali avveniva tramite dei mulini idraulici.

La produzione era di ceramica a pasta colorata con smaltatura bianca, opaca.

L’attività di una manifattura di ceramica a quell’epoca si basava su tutta una serie di attività basate su procedure poco sicure che comportavano rischi di vario genere: era dunque soggetta a frequenti battute d’arresto.
La manifattura di Pexonne ebbe dunque diverse difficoltà nei primi anni dopo la sua fondazione e fu soggetta ad alcuni cambiamenti di proprietà proprio perchè chi la gestiva non riusciva a trarne grossi profitti.
Dal 1739 al 1828 si susseguono diversi proprietari. Nel 1828 entra Nicolas Fenal con una metà delle quote; nel 1836 egli riesce ad acquisire tutte le quote della manifattura diventandone così l’unico definitivo proprietario.

La tradizione orale, in assenza di documentazione scritta, ci racconta come Nicolas Fenal fosse in origine un prestatore di pegni, che, approfittando dell’avvento dell’industria optò per una nuova branca di investimento dei suoi capitali.

Nicolas Fenal inserì nell’impresa i suoi numerosi figli (tra i quali un altro Nicolas sarà il padre di Théophile), che si divideranno compiti diversi all’interno dell’organizzazione della manifattura rimanendo in una situazione indivisa che all’epoca era conforme ai loro interessi.

Sotto l’impulso di Nicolas Fenal prima e dei suoi figli poi, la manifattura di Pexonne prese un impulso molto forte; vi si fabbricava di tutto: dai salvadanai a forma di animali e frutti, agli stampi per dolci, dal vasellame da tavola elegante alle stufe in ceramica.

 

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Piatti parlanti Badonviller

Piatti parlanti Pexonne

 

Piatti parlanti Pexonne

Piatto parlanti - Marchio BadonvillerPiatti parlanti - Marchio Badonviller

Contrariamente ai suoi predecessori egli seppe circondarsi di operai qualificati che reclutava soprattutto a Luneville e Saint-Clément.

 

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In seguito alla guerra Franco-Prussiana del 1870 una parte della Lorena fu annessa alla Germania. La manifattura di Sarreguemines, che fabbricava ceramiche di tipo inglese a pasta dura, ricoperte di uno smalto trasparente, subì l’annessione, nel 1880 un gruppo numeroso di suoi operai, al seguito di uno dei suoi ingegneri, scelse di trasferirsi in Francia e trovò asilo a Pexonne.

Tazza antica Badonviller

Tazza antica Badonviller

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Con la creazione della linea ferroviaria nel 1881 la vocazione della manifattura cambiò, furono costruiti nuovi stabilimenti e vennero impiantati nuovi forni di concezione più moderna, la vecchia ceramica a pasta colorata venne abbandonata in favore della ceramica a pasta bianca con smaltatura trasparente.

Théophile Fenal, pur nella situazione di indivisione (il marchio a quell’epoca era Fenal Frères), occupava un posto preponderante nella direzione della manifattura.

Fenal era un uomo dallo spirito generoso ed umanitario, privo di egoismo, altruista e filantropo convinto. Desiderava promuovere delle riforme sociali e donare maggior benessere ai propri operai. Aveva l’idea di farli in qualche modo partecipare ai profitti della manifattura. Tuttavia queste idee lo mettevano in disaccordo con gli altri membri della famiglia che dirigevano l’azienda.
Decise quindi, nel 1897, di farsi liquidare le sue quote dalla manifattura Pexonne per creare una nuova manifattura a Badonviller, nella quale intendeva mettere in pratica le riforme sociali che aveva in mente.

L’avvento della ferrovia fu l’avvenimento più importante che permise a Théophile Fenal di realizzare la sua ambizione, rese infatti possibile il trasporto a Badonviller delle argille, del carbone e degli altri materiali indispensabili alla fabbricazione della ceramica.

Nel 1897 dunque la posizione della famiglia Fenal era la seguente:

  • a Pexonne: manifattura indivisa, diretta dall’Ingegner Comte de Vitry d’Avancourt, marito di Marie-Catherine Fenal.
  • a Badonviller: direttore proprietario Théophile Fenal.

Per la cittadina di Badonviller l’impianto della nuova manifattura fu un notevole progresso, essa infatti permetteva alla manodopera locale di evitare i lunghi e disagevoli spostamenti presso la manifattura situata a Pexonne, moltissimi volontari accettarono di collaborare alla costruzione della nuova manifattura che sentivano come molto importante per la loro comunità.

La manifattura di Badonviller – La struttura

La manifattura di Badonviller fu costruita secondo una concezione molto più moderna rispetto a quella di Pexonne, lo stabilimento era organizzato in modo “lineare”, senza mai uscire dallo stabilimento si poteva vedere ad una estremità la preparazione delle terre e degli smalti e dall’altra parte la scelta e l’imballaggio delle ceramiche finite.

Percorrendo la fabbrica dall’ingresso si trovavano in successione i diversi cantieri che la componevano.
Per prima cosa si vedevano i mulini che comprendevano tutte le macchine provvedevano a macinare e mescolare le materie prime necessarie a produrre l’impasto e gli smalti.
Vi erano poi le fucine, dove si trovavano diverse macchine tipo torni, trapani e postazioni di fabbri.
Il cuore della fabbrica era un’enorme macchina a vapore che comunicava il movimento tramite alberi di trasmissione a tutte le altre macchine secondarie, compresi i cento torni da ceramica. Questa macchina a vapore fu attiva fino al 1919.

Accanto alla grande macchina a vapore vi erano i locali della caldaia, un enorme serbatoio dove si producevano i metri cubi di vapore necessari ad alimentare gli essiccatoi dove venivano poste le ceramiche crude ad asciugarsi prima della cottura.
Il vapore serviva anche a scaldare le placche concave in metallo dove i colori venivano mantenuti allo stato liquido adatto per essere impiegati nei decori.

Il santuario della manifattura era poi il reparto della modellatura, dove si trovavano i torni dei ceramisti e gli stampi.

La fase successiva era quella degli essiccatoi riscaldati e poi quella della prima cottura a 1200° che portava alla creazione del “biscuit”.

I pezzi passavano poi ad un reparto esclusivamente femminile, dove venivano accuratamente spazzolati.

Decorazione e smaltatura

Infine venivano avviati alla decorazione. All’inizio vi erano solo due reparti di decorazione, quello della decorazione dipinta a mano e quello della decorazione a stampa; in seguito verrà introdotta anche la decorazione con stampi e vaporizzazione.

La fase successiva era la smaltatura. I pezzi venivano introdotti uno per uno in dei bagni di smalto e poi subito infilati in delle cassettine impilate dentro dei forni ad una temperatura di 1100° per 24 ore, in modo da ottenere la vetrificazione dello smalto.

A questo punto i pezzi venivano avviati alla “scelta”, un reparto in cui venivano esaminati e classificati in più “scelte” e poi imballati e trasportati ai vagoni ferroviari per il trasporto all’acquirente finale.

I primi pezzi con marchio Badonviller uscirono dalla manifattura nel 1898, la produzione era ormai avviata e Théophile Fenal finalmente poteva lanciarsi nella grande opera sociale che da lunghi anni sognava, in base alla sua visione infatti gli operai e gli impiegati non avrebbero più separato i loro interessi da quelli del padrone ed avrebbero donato all’impresa il meglio delle loro capacità lavorative, in questo modo la questione sociale si sarebbe regolata in modo naturale, la lotta tra lavoro e proprietà non avrebbe avuto più motivo di esistere e l’unione di interessi avrebbe portato ad un unione di spiriti e di cuori come in una grande famiglia, la famiglia operaia.

Ciotola Badonviller terre de ferre policromo

Ciotola Badonviller terre de ferre policromo

Ciotola Badonviller terre de ferre Marchi di ceramiche antiche - Marchio Badonviller

 

 La visione innovatrice di Théophile Fenal

Nel 1900 egli si sforzò dunque di realizzare questo grande progetto basato sulla fiducia reciproca. Secondo la sua idea il padrone aveva il dovere di spogliarsi dal suo egoismo contrario ai principi di umanità e fraternità.
L’associazione di interessi doveva supporre la partecipazione degli operai ai benefici dell’impresa creando un legame fecondo che porti all’unione delle forze per perseguire un obiettivo comune.
Il padrone deve trattare i suoi operai ed impiegati come non come ausiliari occasionali da sfruttare, ma come la parte più interessante del suo personale, interessandosi ai loro bisogni, alle loro famiglie, alle loro abitazioni, a tutta la loro esistenza, assicurando loro una pensione per la loro vecchiaia.

Bol con fiori Badonviller

Bol con fiori Badonviller

Bol con fiori Badonviller - Dettaglio

Occorre pensare alla situazione generale degli operai a quell’epoca per capire la grande portata innovatrice della visione di Théophile Fenal, purtroppo egli riuscì a realizzare i suoi ideali solo all’interno della propria manifattura.

L’epoca di Edouard Fenal e le opere sociali

Théophile Fenal morì nel 1905, la sua opera fu portata avanti dal figlio Edouard Fenal, educato dai genitori nei principi di rispetto verso gli operai, cooperazione e sollecitudine di fronte alle disgrazie che potevano colpire le famiglie dei lavoratori.
Egli continuò l’opera del padre fino al 1914, in quegli anni vi fu una continua ascesa sia nella produzione, nella varietà dei decori che nella progressione dell’opera sociale portata avanti nei confronti del personale e della manifattura e delle loro famiglie.
Esempi di iniziative sociali che furono attuate:

  • istituzione di una dote per giovani ragazze che avevano lavorato almeno tre anni alla manifattura;
  • indennità di affitto per famiglie numerose per assicurarsi che avessero un alloggio adeguato al numero di figli;
  • assegnazioni ai giovani di leva che avessero lavorato alla manifattura senza interruzione dalla conclusione della scuola;
  • assegnazioni per la nascita di ogni figlio.

Il nuovo metodo di colorazione Badonviller

Verso il 1908-1910 un nuovo metodo di decorazione tramite l‘uso di stampi e proiezione del colore tramite aria compressa con vaporizzatore va ad aggiungersi a quelli già utilizzati di decorazione a mano ed a stampa.

Tazza in ceramica con coperchio con decoro di lamponi

Tazza in ceramica con coperchio con decoro di lamponi

Marchi di ceramiche antiche - Marchio Badonviller

I metodi tradizionali continuano ad essere impiegati, ma la velocità di esecuzione di questa nuova tecnica è tale che sarà necessario costruire due nuovi forni supplementari: la manifattura arricchisce il suo repertorio con bellissime nuove sontuose decorazioni.

Zuppiera ceramica Badonviller con decori

Zuppiera ceramica Badonviller con decori

Zuppiera ceramica Badonviller con decori - Dettagli Zuppiera con coperchio in ceramica Badonviller con decori

Purtroppo la Prima guerra mondiale portò conseguenze tragiche alla manifattura: un centinaio di operai tra i 15 e i 60 anni morirono, la manifattura fu distrutta al 75% e le case costruite per gli operai furono sistematicamente incendiate. 23 anni di lavoro furono annientati.

La ricostruzione post bellica di Badonviller

La principale preoccupazione di Edouard Fenal nel 1919 era quella di ricostruire il più rapidamente possibile la fabbrica, soprattutto per contrastare la concorrenza delle manifatture dell’interno che non erano state distrutte dalla guerra e che cercavano di impiantarsi commercialmente un po’ dappertutto.
Dai primi mesi del 1919 le famiglie degli operai cominciarono a tornare dai loro rifugi e gli uomini ed i ragazzi iniziarono a sgombrare le macerie. Iin un anno la manifattura, sotto l’impulso di Edouard Fenal fu in grado di riprendere la produzione.

Contemporaneamente egli si diede da fare al massimo per ricostruire anche i villaggi e gli alloggi degli operai distrutti, in un primo tempo facendo costruire degli alloggi provvisori in legno che poi furono sostituiti da quartieri più confortevoli lungo la via Edouard Fenal.

Bol in ceramica Badonviller

Bol in ceramica Badonviller

Marchi di ceramiche antiche - Marchio Badonviller

Marchi di ceramiche antiche – Marchio Badonviller

Tazza antica in ceramica Badonviller Tazza antica in ceramica Badonviller Francia Tazze antiche in ceramica Badonviller

Dal 1920 la manifattura conosce un continuo fiorire, vengono aggiunti al repertorio una cinquantina di decori e di forme nuove, la tecnica decorativa con vaporizzazione e stampi ha grande successo, vengono create trenta postazioni di lavoro nel 1920 ed altrettante nel 1921.
La pittura a mano ha grande successo ed anche la tecnica a stampa (transfer) con i decori “Champagne” e “Mures”.

Piatti antichi di valore Badonviller

Piatti antichi Badonviller

Piatti antichi di valore Badonviller -Dettagli del decoro Piatti antichi di valore Badonviller -Dettagli della lavorazioone

In seguito all’intensità di produzione si rendono necessari ampliamenti degli stabilimenti ed aumento del personale che supererà la cifra di 400 operai.
Contemporaneamente Edouard Fenal porta avanti l’opera di azione sociale, continuando ad alimentare le casse mutue che garantiscono le cure mediche gratuite agli operai ed alle loro famiglie, e tutta una serie di altre iniziative, comprese distribuzioni di utili agli operai.

Nel 1925 le manifatture di Luneville ed i Saint Clément passano sotto l’autorità di Edouard Fenal, senza tuttavia fondersi con la manifattura Badonviller.

Questo ravvicinamento nella direzione delle tre manifatture fu benefico per tutte e tre perché portò ad un cambio di personale, di procedure di fabbricazione e di decorazione.
A Badonviller fu creato un atelier di galvanoplastica che permetteva di fabbricare sul posto, per elettrolisi, le planches necessarie per i decori ad impressione. Questo nuovo sistema permetteva di produrre stampi in rame rosso che avevano una durata molto superiore a quelli in stagno usati in precedenza, i quali dovevano essere obbligatoriamente ritagliati e fabbricati a mano uno ad uno, mentre un bagno in galvanoplastica riusciva a produrre da 15 a 20 stampi di ogni modello.
Questa produzione a catena consentì di creare 30 postazioni supplementari di decorazione al vaporizzatore, arrivando così al numero di 90 decoratrici per questo tipo di tecnica.
Gli anni dal 1925 al 1936 furono dunque anni di continui successi e di progresso per la manifattura.

Scatola Allumettes Badonviller

Scatola Allumettes Badonviller

Marchi di ceramiche antiche - Badonviller Francia

Marchi di ceramiche antiche – Badonviller Francia

La morte di Edouard Fenal e la Seconda guerra mondiale

Nel 1936 ci furono dei disordini sociali che portarono a scioperi, all’occupazione della fabbrica ed alla sospensione dell’attività, dovuti alla discrepanza tra il progetto sociale portato avanti nella manifattura di Badonviller rispetto alla situazione di Luneville e di Saint Clément, questo fatto toccò profondamente Edouard Fenal che due anni dopo, nel 1938, minato nella salute, morì.
Nel 1940 morì in guerra anche il figlio, Bernard Fenal, privando così le tre manifatture della loro dirigenza. Durante l’occupazione la manifattura viene diretta dalla vedova di Bernard Fenal e dal fratello minore Gilbert Fenal, riuscendo a mantenere una produzione ridotta ed in gran parte requisita dai tedeschi.
Dopo la fine della guerra la manifattura si riprenderà gradualmente tornando pian piano a ritmi di produzione sostenuti.

Negli anni successivi Gilbert Fenal porterà moltissimi cambiamenti alla manifattura, in seguito a cali di redditività fu costretto ad a fare grossi investimenti in nuovi tipi di macchinari, a ridurre la forza lavoro.

Artisti famosi come i fratelli Mougin e Géo Condé creano oggetti artistici per l’azienda.

Nel 1963 gli stabilimenti di Badonviller, Lunéville e St. Clément vengono fusi in un’unica azienda.
Negli anni ’80 il gruppo Fenal si unisce a Sarreguemines (il gruppo FSDV: Faïencerie Sarreguemines Digoin Vitry-le-François). La produzione prosegue in collaborazione con artisti contemporanei come Pierre Cazenove, Régis Dho e Paul Flickinger. Gli stabilimenti di Badonviller chiudono i battenti nel 1990 e la produzione viene trasferita in un unico sito: St. Clément.

Nel dicembre 2006 il gruppo Fenal forma una nuova avventura con il gruppo “Faïence et Cristal de France“. Questo gruppo è costituito dalle ex fabbriche di Saint-Clément, Niderviller, Vallerysthal e Portieux, tutte aziende che sono state fondate nel 18° secolo e che hanno un passato impressionante.

Il nuovo gruppo, “Terre d’Est”, continua la sua produzione nel 21° secolo.

 

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