La Storia delle barbotines
Con il termine “Barbotines” si è ormai abituati nel mercato antiquario ad intendere una tipologia di ceramiche dai colori vivaci, finitura brillante, decori in leggero o forte rilievo, che sono state prodotte con molta abbondanza dalla seconda metà dell’ottocento fino a circa gli anni ’30 da molte diverse manifatture francesi ed europee.
“Barbotines” o “Majolica”?
In realtà il termine “barbotines” sarebbe strettamente francese; sul mercato internazionale questo tipo di vecchie ceramiche vengono invece chiamate “Majolica”, anche se il termine risulta un po’ troppo generico ed impreciso e, soprattutto in Italia ed in Francia, va più ad identificare le ceramiche di epoca Rinascimentale (ceramiche del XV e XVI sec. prodotte a Gubbio, Castelli, Urbino, Faenza, Monteluppo).
Le barbotines nell’800 inglese
Ciò è avvenuto perchè a metà ‘800 i ceramisti inglesi dello Staffordshire, ed in particolare la manifattura Minton, utilizzarono la parola “Majolica” per identificare le loro ceramiche invetriate, volendo fare direttamente riferimento proprio all’antica produzione italiana di epoca rinascimentale ed in particolare alle terracotte policrome Della Robbia: si diffonde così la parola “Majolica” per questo tipo di produzione.
Just arrived
A metà ‘800 il grande Impero della Gran Bretagna aveva massima estensione e la sua potenza industriale e commerciale era dominante.
Nel 1851 a Londra, sotto il regno della regina Vittoria, viene organizzata per la prima volta una esposizione in cui vengono messe a confronto le produzioni industriali delle diverse nazioni.
La Barbotines francesi
Quattro anni dopo, Napoleone III, imperatore di Francia, organizza a sua volta a Parigi un’Esposizione Universale cercando di superare gli Inglesi per la grandezza e la magnificenza del palazzo che la ospitava, Il Palais des Glaces. A questa esposizione l’Inglese Herbert Minton presenta una serie di ceramiche riccamente colorate, con decori in forte rilievo che evocavano il Rinascimento italiano: urne, anfore, candelabri e fontane. L’effetto è immediato, ottiene un enorme successo e vende tutta l’esposizione in breve tempo. Rapidamente altre famose manifatture inglesi cominciano a produrre ceramiche “majolica” e in breve anche le manifatture francesi di Choisy-le-Roi e Sarreguemines decidono di proporle.
Nel 1867 il Secondo Impero è al suo apogeo; il capitalismo francese ha colmato il suo ritardo e le ceramiche francesi ormai rivaleggiano con quelle inglesi, viene organizzata una nuova Esposizione Universale ove le grandi manifatture francesi presentano nei loro stand una vasta scelta di ceramiche Barbotines.
I grandi cambiamenti sociali che portano alla nascita della “Classe Media” provocano un enorme cambiamento anche nel mercato; le nuove classi sociali più agiate disdegnano ormai le vecchie terrecotte verniciate ma la porcellana fine è per loro ancora inaccessibile, ecco quindi il grande successo in Europa della ceramica a pasta fine che si prestava a vari tipi di lavorazione nelle sue diverse versioni e che era adatta per la sua plasticità anche alla creazione delle barbotines.