Dedico questo post a questo particolare periodo in cui ci siamo trovati tutti a fronteggiare il Corona Virus che è entrato nelle nostre vite sconvolgendo tutte le nostre collaudate abitudini.
Mi colpisce moltissimo ritornare con il pensiero ai mesi appena precedenti all’esplosione dell’epidemia. In Gennaio io ero stata nell’isola di Zanzibar per una vacanza di una settimana; ora mi sembra che quel periodo appartenga addirittura ad un’altra era!
Provo ad uscire da me stessa e guardarmi dal di fuori: mi vedo completamente inconsapevole di quello che stava per accadere, ancora completamente catturata dalla bellezza del posto che avevo visitato, dai contrasti drammatici intravisti dalla mia posizione privilegiata di turista, con la testa piena di immagini, di volti, di sorrisi, di colori, di odori e sensazioni…
Poi qualche giorno dopo il mio ritorno mi sono ammalata; mi ha colpito un attacco di Herpes Zoster, cosiddetto Fuoco di Sant’Antonio, che mi ha dato dei dolori molto forti alla gamba destra e mi ha obbligato a stare riposo per circa un mese, impedendomi di andare in palestra e di seguire le mie amate lezioni di Yoga.
Just arrived
Lo scoppio dell’epidemia di Corona Virus
Proprio verso la fine di questo periodo in cui ero stata male ecco arrivare le prime drammatiche notizie dello scoppio del focolaio in Lombardia e quindi l’inizio delle restrizioni, sempre più stringenti, che pian piano hanno sempre più limitato le nostre libertà personali.
Tanta angoscia per le notizie terribili, tanta paura che questo virus possa arrivare a colpire le persone care, un graduale acquisto di consapevolezza che “gli altri siamo noi”, che quello che vediamo accadere agli altri può in un attimo diventare la nostra stessa realtà, l’angoscia per l’incertezza del futuro e il percepire così chiaramente quanto siamo fragili e vulnerabili.
All’inizio ho fatto fatica ad accettare le limitazioni, mi chiedevo sconcertata come fosse possibile chiudere tutto come avevano fatto nella zona di Codogno e mi illudevo che questa cosa non si sarebbe più di tanto avvicinata e invece nel giro di pochissimo tempo il nostro paese è stato interamente coinvolto ed è stato necessario allargare quelle restrizioni che fino a qualche giorno prima mi erano sembrate del tutto inconcepibili.
La scoperta delle persone care
Pian piano ho accettato questa cosa cercando di mantenere la lucidità e di entrare in una dimensione nuova, una dimensione in cui ho percepito molto intensamente quanto amo le persone che mi stanno vicino, quanto spesso nella vita un po’ frenetica che siamo abituati a vivere, si danno le cose per scontate e si finisce per trascurare ciò che è davvero importante.
L’impossibiltà di muoversi da casa mi ha fatto per forza di cose cambiare completamente anche lo scenario lavorativo: niente più possibilità di visitare i mercati dove spesso vado alla ricerca di tesori, tutte le fiere annullate, prima in Italia e poi pian piano anche in Francia…
Il sentirmi sostenuta da tutti i miei clienti di tutto il mondo
Eppure contatti intensi coi miei clienti in tutte le parti del mondo attraverso il web che mi hanno aiutato moltissimo! È stato bellissimo sentire l’apprezzamento e il sostegno che mi è arrivato! Ho sentito come un filo sottile, ma molto forte che ci lega, l’amore per la bellezza, per la poesia, per la storia e le emozioni che vengono dalle cose che io propongo in vendita, scegliendo e selezionando solo quelle che fanno vibrare le mie corde interiori.
Ogni volta è meraviglioso quando percepisco che queste vibrazioni che lancio vengono percepite e scattano queste “affinità elettive” che vanno per me al di là del semplice fatto economico del vendere.
Smart working: sono pronta da diverso tempo
Sono abituata già da tempo a lavorare da casa e quindi forse per me è stato meno difficile, ho organizzato a casa lo spazio per fare le fotografie agli oggetti e per preparare i pacchi quando vendo gli oggetti.
I servizi di consegna hanno continuato a funzionare e quindi il legame con il mondo esterno in qualche modo ha potuto andare avanti.
Ora però ne percepisco molto di più la fragilità e la preziosità!
Con le mie figlie mi sono divertita moltissimo a preparare delle belle colazioni con pancakes, dolci, frutta ed altre cose buone.
Abbiamo apparecchiato delle tavole molto carine con le mie adorate ceramiche francesi e tovagliette ricamate e poi ho condiviso le foto con le mie clienti dall’altra parte del mondo.
Ho preparato tanti pacchi cercando di proteggere con accuratezza gli oggetti delicati in modo che non si rompano durante i loro lunghi viaggi, ho fatto tante foto a nuove cose belle da mettere in vendita, cercando spesso di vincere il senso di angoscia che mi prendeva all’improvviso…
Dentro di me sento la necessità di ringraziare, per tutto quello che le persone in prima linea stanno facendo per assicurare i servizi essenziali necessari a far sì che nelle nostre case pur con le varie limitazioni, possiamo continuare a vivere.
Ringrazio per tutti quelli che negli ospedali hanno continuato a lavorare duramente esponendosi in prima persona.
Il viaggio più lungo e avventuroso è dentro di noi
E ringrazio per tutto quello che ho intorno a me, per il tempo interiore e gli spazi profondi che si possono scoprire: è proprio vero il viaggio più lungo e avventuroso che si possa fare è quello all’interno di noi stessi alla scoperta della nostra interiorità.
Questo periodo così terribile che nessuno di noi avrebbe mai pensato di dover fronteggiare ci mette in condizione, se decidiamo di farlo, di entrare ad esplorare misteriose profondità nascoste dentro di noi.
Da queste riflessioni cerchiamo di estrarre qualcosa che ci aiuti a crescere e ad evolverci, la strada lunga e difficile può essere una strada che ci insegna tanto e ci può far diventare persone migliori.
Il periodo che ci aspetta sarà senza dubbio impegnativo da ogni punto di vista.
È molto importante coltivare noi stessi per trovare tutte le risorse che spesso giacciono inesplorate e non utilizzate dentro di noi. Da questa ricerca, anche se ora forse non ce ne rendiamo conto, possono nascere i semi di ciò che ci può aiutare ad accettare i cambiamenti e a ripartire.
Anche se in tanti momenti l’angoscia e l’incertezza del futuro mi hanno assalito, io cerco di rimanere lucida e fedele al mio progetto di vita e di lavoro e sento che solo l’amore per ciò che in ogni momento faccio indica la strada da percorrere.
A presto quindi con altre storie, immagini di bellezza, con emozioni e sensazioni, colori e trame che possano portare anche solo per un attimo un sorriso e gioia!